Dal tramonto all’alba tra le Cime de Zita

Qui presento un’uscita in un luogo che mi è sempre piaciuto moltissimo, le Cime de Zita. Si trovano lungo l’alta via numero 1, tra i Rifugi Sommariva al Pramperet e Pian de Fontana all’interno del Parco delle Dolomiti Bellunesi. Lontane da tutto. Spesso si parla dei silenzi della montagna; ma molte volte anche in alta montagna si sentono i rumori provenienti dalla strada 1000m più sotto, o il rumore dei torrenti …… qui è assoluto silenzio, rotto appena dal verso di qualche corvo.

Partenza dal parcheggio con vista sugli Spiz

Partenza dal parcheggio con vista sugli Spiz

La salita comincia dal versante di Zoldo, che rispetto agli altri possibili è quello che presenta il minor dislivello. Si parcheggia al Pian della Foppa, circa a 1200m e ci si incammina per il sentiero 523. L’inizio è pianeggiante (quasi) e noioso, 15 minuti di trasferimento sulla strada bianca che porta alla malga Pramper per prendere il sentiero 523 ed entrare quindi nel bosco e lasciare la strada forestale. Qui il sentiero sale e si comincia a fare un po’ di dislivello. Attorno ai 1350m si arriva ad una radura ampia e spaziosa, qui si può decidere se proseguire per il bosco o riprendere la strada che passa, inaspettatamente, subito sopra la radura. Prendo la strada perchè per il sentiero si rischia di avere problemi di guado di un torrente.

Nella radura ai piedi del Petorgnon

Nella radura ai piedi del Petorgnon

A passo lento, circa in un’ora si arriva alla malga, dove si trova anche una fontanella d’acqua dove abbeverarsi.

Da qui si continua per il sentiero 523 in direzione del Rifugio Sommariva al Pramperet 1857m.

Inizialmente il sentiero sale con buon dislivello, arrivati sui 1700 m comincia una fase di sali e scendi per poi salire definitivamente prima di arrivare al bivio dei sentieri che conducono al rifugio (a 2 minuti di cammino) e per l’alta via N°. 1 delle Dolomiti alle Cime de Zita e ultimo alla forcella del Moschesin.

Qui si prende il sentiero 514 che porta prima alla Portela del Piazedel 2097m. Anche qui il sentiero non è di quelli che sale decisi. Si fa un tratto di spostamento lungo il costone che cinge le cime de le Balanzole.

Solo l’ultimo tratto sotto alla Portela sale deciso. Nel frattempo sulla sinistra c’è il torrente che porta le acque del disgelo in valle, buono per qualche fresca tappa.

Dal Piazedel, la vista corre verso il Castello di Moschesin

Dal Piazedel, la vista corre verso il Castello di Moschesin

Arrivato alla Portela si apre lo scenario sulla Val Piazedel e a sinistra iniziano a frastagliarsi le Cime de Zita. Questo è il sentiero dell’Alta Via N°. 1, segnato con bollatura blu. Mi piace molto la Val Piazedel, con quel susseguirsi di salite e pianori e di morbidi tappeti verdi. Sulla destra il terreno scende a valle sulla Val Clusa, mentre a est crescono i lunghi costoni della Cima de Zita nord. La Cima de Zita di Mezzo si erge sul costone che divide la Val Piazedei con la Val dei Erbandoi.

Si sale sul costone che delimita le due valli, si sale e si corre a sud della Zita di Mezzo e in un attimo si arriva alla Forcella de Zita 2400m, da dove si prende il crinale che porta alla vetta della Zita Sud.

Gran bel panorama, sia verso sud (Pelf, Schiara e Talvena) che verso nord (Cime de Zita, Civetta, Pelmo, …..).

Un vin brulè per compagnia

Un vin brulè per compagnia

Qui mi apposto in attesa del tramonto, spostandomi velocemente sulla cresta ovest tra le due Valli Erbandoi e Piazedel alla ricerca della migliore prospettiva. Il tramonto alterna fasi di nuvoloso ad altre in cui le nuvole riescono a creare dei begli effetti.

Dopo il tramonto calano le nuvole, e io mi apposto per la notte in Forcella. Non c’è vento, e la posizione è propizia. Visto la situazione del cielo coperto mi appisolo un po’ nel sacco a pelo.

Prima delle 22 il cielo si libera e ne approfitto per fare qualche scatto sul versante ovest. La luce di una luna quasi piena domina la scena
Ancora meno di un’ora e si ricopre di nuovo ….. che noia. Non resta che riappisolarmi in sacco a pelo. Qui le nuvole arrivano e mi stringono in un umido abbraccio (sigh!).

Appunto la sveglia un’ora dopo e mi riappisolo …..
E così magicamente mi risveglio con il cielo libero! Che bello. Sfrutto il momento e questa volta faccio partire un timelapse sui Van de Zita.
Decisamente bene! A lavoro fotografico concluso (e io stanco) mi riappisolo fino alle 5,45, per svegliarmi e appostarmi per l’alba.

L’alba arriva e con essa nuove sensazioni in questo piccolo paradiso selvaggio, poco conosciuto. Si scorge la Val del Cordevole, e laggiù gli abitati, non ancora illuminati dal sole, spengono le luci …..

Trascorsa l’alba, raduno le mie cose e rientro a valle.

Ho condensato questa esperienza in un filmato, visualizzabile a questo link , ve lo consiglio, all’interno è presente un timelapse in notturna!

Alla prossima e sempre Buona Montagna !!

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Informazioni su Tommaso

Coniuga inizialmente la passione per la montagna con il web, proponendo attraverso il suo sito www.passeggiando.it semplici relazioni delle escursioni che realizza. Man mano che passano gli anni migliora la propria tecnica fotografica, cercando i momenti migliori della giornata: è così che frequenta la montagna quasi sempre all’alba e al tramonto, cercando i momenti pieni di Pathos e li congela nella sua macchina fotografica. Negli ultimi tempi si concentra nella fotografia notturna, spostandosi tra i monti di notte alla luce della pila frontale, alla ricerca di nuove sensazioni, nuove magie da raccontare fotograficamente. Nel 2011, come conclusione di un percorso di ricerca, pubblica il suo primo libro fotografico: “Dall’alba al tramonto nel cuore delle Pale di San Martino”. Partecipa ad alcuni concorsi fotografici con apprezzabili risultati, tra cui in Ottobre 2012 il terzo posto nel Concorso Internazionale IMS di Bressanone e il primo posto ai seguenti concorsi: al Concorso Rotary e la Montagna di Trento nel 2013, nel 2017 al Concorso "Coppa delle Dolomiti" di Trento e nel concorso fotografico nazionale della Pro Loco di Vigo di Fassa “Ambiente di Montagna nel 2019. Nel dicembre 2013 pubblica due volumi dedicati alle Dolomiti della provincia di Belluno, frutto della collaborazione con Federico d'Ambros e dal titolo "Il volto nascosto delle Dolomiti", è coautore della guida" Scialpinismo-freeride ciaspole nelle Pale di San Martino", edita nel dicembre 2014; nel maggio 2015 esce con "Alla ricerca del giardino di Re Laurino", libro ambientato in Catinaccio e infine a dicembre 2015 scrive e pubblica una guida ai sentieri nelle Pale di San Martino.
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2 risposte a Dal tramonto all’alba tra le Cime de Zita

  1. eugenio zennaro scrive:

    Grazie Tommaso
    Anche io amo questi posti. Ci sono arrivato una sola volta ma è stato bellissimo.
    Mi hai fatto rivivere quelle belle sensazioni.
    Complimenti per le belle foto e il video meraviglioso.
    Bravo a dormire con il sacco a pelo in quel paradiso. Il pensiero di stare da solo in un posto simile di notte mi da una senzazione di timore mista ad euforia e libertà.
    Grazie e ciao
    Eugenio

    • admin scrive:

      Grazie Eugenio,

      mi fa piacere il tuo commento e l’apprezzamento.
      Dormire fuori ormai ….. è una abitudine.
      Non fa più alcuna paura/timore. Dopo un po’ di volte non ci si fa più caso 🙂

      Buona serata

      Tommaso

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