Nella vita tutti dovremmo avere un lavoro e una passione, per alimentare la nostra creatività, scaricare le tensioni e “caricare le batterie”. La mia passione è fotografare la montagna. La riprendo nelle ore diurne come reportage delle escursioni, all’alba o al tramonto per immortalare l’enrosadira che infiamma le pareti, di notte per esaltare la luce delle stelle e delle valli.
Si può fotografare in molti modi diversi: c’è chi ama riprendere i panorami con la presenza di laghi per far risaltare i riflessi dell’acqua, chi ama la ricchezza di espressività delle rocce…… io prediligo documentare la montagna, portare virtualmente per mano chi mi legge, accompagnandolo ad assaporare le atmosfere silenziose e calde che le albe, i tramonti e le notti trasmettono, fino ad innamorarsene come mi capita.
Nell’ambito di un progetto fotografico ambientato in Catinaccio, ho pensato una uscita alquanto articolata con obiettivi ambiziosi:
- Salire il Cront di Mezzo 2693m nel sottogruppo del Larséch
- Raggiungere per il tramonto la Crepa Nord di Lausa 2766m
- Realizzare alcune foto notturne dal Mantello, posto nei pressi del Rifugio Antermoia
- Scendere a Muncion di notte per la Val d’Udai, prendere la macchina e spostarmi per dormire (in auto) ai piedi del Buffaure.
- Svegliarmi per tempo, salire al Buffaure e raggiungere una posizione adeguata per fotografare l’alba mentre infuoca il Catinaccio.
Un programma intenso che ben rappresenta la mia vita di fotografo tra vette e valli delle Dolomiti. Una doppia personalità la mia, escursionista allenato che accompagna il fotografo alla ricerca di nuove luci che emozionino. Viaggio da solo, perchè gli orari sono inconsueti e compagni disposti a questi “tour de force” non ne ho. Il vagare per le valli di notte è in assoluta tranquillità; la frontale illumina il sentiero che già ben conosco, la memoria ricorda come si sviluppa ancor prima di vederlo. Dei ritmi così serrati sono anche una necessità per massimizzare l’efficacia del tempo a mia disposizione con le scadenze del progetto.
Fatica? In tutto questo la fatica non c’è, o se si presenta la dimentico perchè ricordo solo gli istanti emotivamente forti che la fotografia congela per sempre.
Un minimo di allenamento e l’entusiasmo per i risultati di questa passione sono il vero segreto che mi spronano a ripartire ogni volta, nonostante il mal di schiena che regolarmente mi accompagna dopo un’escursione e mi fa dormire male. Il pensare sempre a nuove mete e all’avventura che mi aspetta non mi fa sentire gli anni che passano……. perchè quella appena vissuta è stata entusiasmante, ma la prossima lo sarà ancora di più!!!
Condivido pienamente le tue riflessioni. Vorrei anch’io avere il coraggio di partire e fare le cose insolite che descrivi nelle tue uscite, così fuori dal comune di vivere la montagna. Se vuoi un compagno di avventure possiamo contattarci, così sarò stimolato a dover andare!!!