Propongo questa uscita scialpinistica che penso sia ideale per un inizio molto soft di stagione. Realizzata con gli sci, ma percorribile senza dubbio anche con l’ausilio delle ciaspe
L’ambiente è quello del Catinaccio, solcato da centinaia di persone in periodo estivo. In inverno invece è molto più silenzioso, meno persone ne solcano i sentieri, mentre l’ambiente rimane uno tra i più suggestivi delle Dolomiti. In piena stagione invernale inoltre è spesso aperto il Rifugio Passo Principe, a 2600m, ottima base d’appoggio.
La posizione della partenza dipende dalla quota a cui è presente la neve. Noi abbiamo trovato la neve dal parcheggio ultimo lungo la strada per il Gardeccia, laddove d’inverno è posto il divieto di accesso, a quota 1500m, esattamente ai piedi del colatoio che scende dal Passo delle Scalette. Calzare gli sci qui e partire è davvero un’ottima coincidenza.
Si segue il tracciato della strada, con pendenze mai eccessive, anzi in alcuni momenti tipiche del falsopiano. Il tragitto fino al Rifugio Gardeccia, aperto anche d’inverno dal 26 dicembre al 6 aprile solo come ristoro, è diviso da due S in sequenza. Superata la seconda S siamo circa a 1750m di quota, e non manca molto all’arrivo alla tappa al Rifugio Gardeccia. Complessivamente questo primo tratto di percorso si realizza in circa un’ora.
Arrivati al Gardeccia si continua per il rifugio Vajolet, anche in questo caso seguendo la traccia del sentiero estivo, assolutamente chiara e soprattutto in queste zone sempre battuta. Inizialmente la salita è lieve, quindi aumenta progressivamente con una successione di curve sinistra-destra-sinistra e poi sale decisa con un breve strappo per poi riprendere con una leggera pendenza. Si arriva alla base del Preus, alle terre Neigre, dove a differenza del sentiero estivo si taglia decisamente e si sale con brevi zig zag l’erto pendio.
Superato il tratto, la pendenza torna modesta, si devia verso destra, superando qualche possibile accumulo si arriva di fronte al rifugio Preus. Il tempo di percorrenza si aggira tra 50minuti e un’ora. Si continua e dietro al vicino rifugio Vajolet parte la traccia per il passo Principe. La traccia scende nel letto del torrente, e lo percorre per l’intera lunghezza. Si evitano così i pericolosi pendii innevati ove è indistinguibile il sentiero estivo.
Il letto del torrente è a salti, ogni tanto si trovano dei massi da evitare quasi a zig zag che creano movimento lungo il percorso. Ciò soprattutto nel primo tratto, dopo tutto prosegue con maggiore uniformità, salvo riprendere la pendenza nel tratto terminale, ove terminiamo questo percorso al Rifugio Principe 2600m, quasi sempre aperto d’inverno. Questo ultimo tratto si percorre in circa un’ora.
Come prima uscita invernale può essere sufficiente. I tempi proposti sono indicativi e dipendono molto dallo stato della neve presente.
Dopo un caldo vin brulè si riprende il cammino con una discesa che ripercorre il percorso dell’andata fino al rif. Vajolet, mentre dal Vajolet si preferisce tenere una linea più larga e con pendenza meno accentuata della via di salita. Ciò è permesso dagli ampi pendii presenti. A parte questa nota, da ora in poi tutto fila liscio e con soddisfazione e velocità si torna al parcheggio.
Il medesimo percorso ma con le ciaspe e in notturna è già stato commentato a questo link http://www.passeggiando.org/wordpress/?p=1577 .
Buona montagna !