Le Dolomiti d’OltrePiave sanno regalare angoli di montagna stupendi e stranamente poco frequentati rispetto ad altre zone. In questa occasione, nel fine luglio, decido di andare al Bivacco Marchi Granzotto partendo dal parcheggio attiguo al Rifugio Padova 1200m. Non è un percorso molto lungo, che ben conosco ormai. Circa 1000m di salita fino alla Forcella Monfalconi di Forni e poi discesa di 150 m fino al Bivacco.
Dalla Forcella Monfalconi di Forni parto con condizioni meteo incerte verso le 18,30. Il sentiero inizialmente è all’interno del bosco, discreto pendio, vario con qualche saliscendi piacevole. Il sentiero è quasi completamente in direzione est. Circa a quota 1400m si comincia ad uscire dal bosco e ad entrare in una zona con vegetazione rada e decisamente più bassa. Si arriva a quota 1500m al bivio che divide i sentieri e portano rispettivamente a Forcella Monfalconi di Forni a destra e a Forcella Scodavacca a sinistra.
Prendo a destra e seguo il sentiero 342. Trovo un colatoio e quindi seguo la destra per addentrarmi in Val d’Arade. Qui mi si presenta uno spettacolo “inquietante”, per usare un termine abbastanza in voga: decine di alberi abbattuti durante l’invernata da una o più slavine.
Si rimane basiti. Proseguo seguendo con decisione il sentiero. A quota 1800m trovo il bivio per la forcella Montanaia, che procede sulla destra seguendo la traccia 353 (traccia che ho percorso nel 2014 con la neve). Continuo diritto e da qui si scorgono le cime della Val d’Arade. Si continua su sentiero che sale con zig-zag stretto. Si arriva aquota 1900m su un piacevole terrazzo, dal quale si domina il Ciadin d’Arade. Piego a sinistra, attraverso un canalone e quindi il sentiero si inerpica fino a raggiungere un altro terrazzamento rigoglioso di mughi e leggera erbetta. Un gran posto per sedersi e godersi uno spuntino. Da qui inizia l’ultima parte della salita, su terreno sassoso, a volte friabile. La salita è costante anche se su pendio medio, poi sotto al basamento della cima Monfalcon di Forni sale prepotentemente. Dopo circa 1h50′ arrivo in forcella. Comincia a piovere ….. Non manca molto al bivacco. Indosso la giacca da pioggia e parto velocemente per il bivacco. Vi arrivo e trovo con mia sorpresa quattro escursionisti tedeschi. Di posto per ripararmi finchè piove ce n’è 🙂 . A questo punto non resta che aspettare che il tempo migliori così come è previsto.
E così è! Verso mezzanotte il cielo comincia a liberarsi dalle nuvole e appare la luna, con la sua luce che tutto illumina, e la macchina fotografica va a nozze !
Per non disturbare gli altri usufruitori del bivacco con il mio andirivieni mi appisolo fuori. Si sta bene e dormire sotto le stelle è sempre piacevole. Sistemo la sveglia in modo da essere vigile per l’aurora e la successiva alba. Mi godo così questo evento in tutta calma, spostandomi e cercando qualche angolo di ripresa più efficace.
Dopo che è sorto il sole il mio lavoro di fotografo si esaurisce. Richiudo le mie cose nello zaino e mi preparo a scendere. Saluto la compagnia che ha dormito nel bivacco e comincio il rientro per la medesima via dell’andata, con maggiore attenzione nel riprendere alcuni particolari, che ora si prestano con la luce del sole. Senza fretta, incontrando dei cacciatori, rientro in un’ora e mezza circa.
Il luogo è rappresentativo di quello che sono le Dolomiti d’Oltrepiave, isolato, poco frequentato, ben situato in un vallone stretto tra muraglie di Dolomia. E’ questo che mi affascina di questi luoghi, questi valloni stretti che fanno sentire la vicinanza delle cime.
Gli stretti spazi appartati, in contrasto con gli ampi spazi di cui si gode dalle vette. Sicuramente luoghi da conoscere.
Alla prossima e sempre Buona Montagna a tutti !