Nella neve in un anfiteatro di cime – la Val Canali

  • In una bella giornata di sole, il 20 marzo 2024, quando la neve è tanta già dai 2000m di quota, m’immagino di immergermi in un ambiente ricco di fascino, cime attorno a me e di affondare nella neve immerso nella luce.

E in quale ambiente poter trovare tutte queste condizioni?

Sicuramente le Dolomiti offrono molte location con queste caratteristiche, io ho scelto di andare in un luogo ben noto, la Val Canali, nel Gruppo delle Pale di San Martino.

Siamo nella seconda metà del mese di marzo; mi trovo già un problema. La strada che si inoltra nella Val Canali ddal Parcheggio del Cant del Gal è chiusa per lavori. Devo partire quindi dal Cant del Gal e farmi un buon chilometro in più sulla strada asfaltata.

Il bello dell’inverno è che o si è costantemente sul luogo e se ne conoscono bene le condizioni, oppure ogni vita è una sorpresa: non sapere da che quota si trova la neve, se nei primi tratti ci sarà ghiaccio e quanta neve trovare in quota! Parto equipaggiato di ciaspe, Arva, pala …. crema e occhiali da sole!!!!

Parto e dopo aver passato la sbarra della Val Canali comincio a vedere l’obiettivo. Ancora non so cosa mi aspetta su a 2000m, quanta neve …. molle, dura?

Vedo il grande anfiteatro della Val Canali

Cima del Coro, Cima dell'Alberghetto, Cima dell'Orsa

Alla mia sinistra lungo la strada forestale osservo la Fradusta che domina sul Vallon delle Lede

Nel frattempo mi accorgo che il sole si appoggia su Forcella d’Oltro; mi fermo scatto un po’ di foto. L’effetto è veramente suggestivo

Proseguo, oltrepasso il guado del torrente Canali che è in secca in quel punto e salgo verso il Rifugio Treviso. Collaudo così il nuovo tratto di sentiero che devia dall’iniziale zona che frana di continuo vicino al torrente. Fino ad ora non c’è neve. Fin qui lo immaginavo, oltre sarà una sorpresa. Continuo e nemmeno fino al Rifugio trovo neve. Non faccio a tempo a pensarlo che subito dopo la neve c’è ed è abbondante. Alla piazzola di atterraggio dell’elicottero indosso le ciaspe. Mi inoltro nel bosco e incrocio le tracce degli scialpinisti provenienti da Passo Canali.

Ravanando un po’ e forzando sulle racchette sui ripidi pendii esco dal bosco

Cerco così di capire quale traccia seguire, e mi dirigo verso il centro della valle. Trovo anche dei segni rossi che intuisco individuino la via di discesa degli Sci-Alpinisti. Seguo per un po’, però poi mi ricredo. Comincio ad essere dubbioso. Per ora la neve tiene, ma la giornata è meravigliosa, il percorso fin’ora era all’ombra, ma tra poco sarà al sole e tempo che la neve non terrà più e perciò non mi darà più la sicurezza in qualche traverso esposto e nei forti pendii.

Le slavine non mancano, un esile alberello fuoriesce da un cumulo di neve generatosi per una slavina

Salgo ancora e ogni tanto mi giro verso il fondo valle

Continuo a fatica a salire, la neve ora è fradicia e si affonda. Mi inserisco in un canalone che punta verso Passo Canali. Lo affronto stancamente, esco dal canalone e a quota 2000m mi sistemo. Sono le 13. Mi preparo una buca nella neve, per potermi sedere usando l’efficace cuscino gonfiabile, estraggo il fornello dallo zaino e mi preparo un risottino

Mi godo il sole, il silenzio, la luce incredibile che mi colpisce. Occhiali da sole e crema solare sono d’uopo.

Nel frattempo mi godo il panorama, e nel frattempo il cielo si offusca leggermente

Così, giusto per non farmi cogliere impreparato da un meteo imbronciato, dopo un po’ comincio la discesa. In effetti la neve ora molliccia rende più difficile del previsto la discesa.

Con calma scendo, senza creare problemi e a tardo pomeriggio giungo all’auto.

Una passeggiata tranquilla, ma che ricorderò per la meravigliosa cornice bianca e luminosissima che ho trovato nell’Alta Val Canali

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Informazioni su Tommaso

Coniuga inizialmente la passione per la montagna con il web, proponendo attraverso il suo sito www.passeggiando.it semplici relazioni delle escursioni che realizza. Man mano che passano gli anni migliora la propria tecnica fotografica, cercando i momenti migliori della giornata: è così che frequenta la montagna quasi sempre all’alba e al tramonto, cercando i momenti pieni di Pathos e li congela nella sua macchina fotografica. Negli ultimi tempi si concentra nella fotografia notturna, spostandosi tra i monti di notte alla luce della pila frontale, alla ricerca di nuove sensazioni, nuove magie da raccontare fotograficamente. Nel 2011, come conclusione di un percorso di ricerca, pubblica il suo primo libro fotografico: “Dall’alba al tramonto nel cuore delle Pale di San Martino”. Partecipa ad alcuni concorsi fotografici con apprezzabili risultati, tra cui in Ottobre 2012 il terzo posto nel Concorso Internazionale IMS di Bressanone e il primo posto ai seguenti concorsi: al Concorso Rotary e la Montagna di Trento nel 2013, nel 2017 al Concorso "Coppa delle Dolomiti" di Trento e nel concorso fotografico nazionale della Pro Loco di Vigo di Fassa “Ambiente di Montagna nel 2019. Nel dicembre 2013 pubblica due volumi dedicati alle Dolomiti della provincia di Belluno, frutto della collaborazione con Federico d'Ambros e dal titolo "Il volto nascosto delle Dolomiti", è coautore della guida" Scialpinismo-freeride ciaspole nelle Pale di San Martino", edita nel dicembre 2014; nel maggio 2015 esce con "Alla ricerca del giardino di Re Laurino", libro ambientato in Catinaccio e infine a dicembre 2015 scrive e pubblica una guida ai sentieri nelle Pale di San Martino.
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