Invernale alla Manstorna

Siamo al 7 gennaio. La stagione è perciò senza dubbio quella invernale, nella pratica non si capisce bene. Quest’anno la neve è scesa in minima misura. Se ne trova solamente sopra i 2200m in versante sud. E’ un periodo ancora buono per tentare cime di alta quota, visto che i sentieri sono nella parte bassa liberi dalla neve, e in quota la neve risulta poca e fortunatamente ghiacciata. Camminare anche in alta quota è possibile solo con l’ausilio dei ramponi.

Rif Treviso

Rifugio Treviso

L’idea in questa giornata è salire la Manstorna, 2816m, cima che domina sulla Val Canali, nel settore centrale delle Pale di San Martino. Verrà con me Stefano. 

La partenza: si arriva in auto dal Primiero o da Passo Cereda, circa a metà tra il Passo Cereda e Transacqua si imbocca la strada asfaltata della Val Canali. Qui arrivati al Cant del Gal si prosegue a destra per 1,3 km fino alla sbarra a 1300m . Qui si parcheggia.

Partiamo tranquilli, la strada è lunga. Il dislivello complessivo è 1600m. Il primo pezzo fino al torrente è una strada sterrata, un po’ noiosa che ci conduce fino al Pian delle Lede a 1400m.

Riflesso sul ghiaccio

Riflesso sul ghiaccio

Qui sorpassiamo il torrente ghiacciato e proseguiamo lungo il sentiero 707 per il Rifugio Treviso. Ancora per poco si è su strada sterrata, si costeggia la sinistra orografica del torrente per 10 minuti e poi si entra nel sentiero nel bosco. Si sale per tornanti successivi. Sono circa una decina e permettono di arrivare con poca fatica ai 1630m del Rifugio Treviso (Tel. 0439 62311). Qui facciamo una pausa e ci togliamo gli indumenti più pesanti che ci siamo tenuti per questa prima parte di percorso, dove la temperatura era di -11°C. Dopo poco riprendiamo il percorso; la prossima tappa sarà il Passo Canali a 2470m. Il sentiero è una lunga e dolce salita. Dobbiamo salire di quota fino alla testata della valle e poi continuare verso nord in direzione del Passo. 

Il primo tratto è ancora in mezzo al bosco. Si continua prima in falsopiano su uno stretto sentiero, si passa per lo spiazzo dove atterra l’elicottero d’emergenza, e quindi si comincia la salita. Si esce dal bosco e si passa per un colatoio dove la traccia si fa per poco labile, ma anche se si resta più sotto poi la si riprende facilmente. Tutto il sentiero è evidente fino a Passo Canali, e la poca neve facilita in ciò. A 1800m si piega sulla destra e si salgono alcuni comodi gradoni incastrati fra la roccia. Si sale così su un terrazzo ove si procede in direzione est. Si passa sotto a Punta Anna, che guardandola da sotto mi fa sempre impressione: questa cima sembra cadere a strapiombo sul sentiero e ogni volta la guardo con circospezione; si attraversa qualche ulteriore colatoio dove si salta di masso in masso sempre con facilità. A 2150m si incrocia il bivio per la Ferrata Fiamme Gialle che conduce ai piedi della Croda Granda. Si procede a sinistra sempre in leggera salita. Attorno ai 2200m incontriamo la prima neve ghiacciata e poco dopo, con sorpresa, incrociamo quattro belle pernici variabili. L’occasione è ghiotta per qualche foto a questi bellissimi volatili. Continuiamo e ai piedi della Cima dell’Orsa decidiamo di indossare i ramponi; ci attende un traverso che ci porta su delle roccette e la neve è ghiacciata. Passiamo questo tratto con circospezione, la traccia è stretta. Subito dopo si entra nel canalone che conduce diretti al Passo e che risulta essere la via normale di salita quando c’è molta neve.
Ancora una rampa in salita e si arriva al Passo Canali. 

Val Canali

Val Canali

cresta di vetta

cresta di vetta

Qui mi guardo in giro, il panorama è sempre avvincente: di fronte la forcella alta del ghiacciaio, a destra le Buse e in lontananza la Civetta. Qui valutiamo il da farsi. Dirimpetto a noi, sulle creste che delimitano le Buse Alte, intravvedo una persona. Andiamo. Questa persona scompare dalla nostra vista. Ho l’impressione che sia andata verso la forcella delle Buse Alte. Si scende di una cinquantina di metri, per poi risalire. A questo punto si va alla cima della Manstorna. Vista la presenza della neve, e anche piuttosto dura, riusciamo a mantenere una traiettoria di traverso alla Manstorna senza perdere quota, buona cosa!
Riusciamo così a passare sotto alla Manstorna e a portarci sul suo versante ovest da dove è più facile risalirla. Quindi appena possibile la prendiamo in salita e affrontiamo le ultime rampe che ci portano in vetta. La vetta è particolare, è fatta a forma di cratere, con una sottile cresta che corre attorno per buona parte.
La giornata è fredda, ma soprattutto molto ventosa. Non si resiste a lungo, perciò decido di rientrare senza aspettare il tramonto. Per la discesa scelgo una strada diversa fino al Passo. Si scende il primo tratto e quando ci troviamo nel vallone che sostiene la Cima dei Lastei e la Manstorna prendiamo in direzione nord una traccia che ci porta in un canalone che ci permetterà di evitare un bel tratto di strada. Il canalone è ripido, in parte ghiacciato. Dobbiamo cercare di evitare i tratti più ripidi e i salti deviando leggermente. Io mi diverto, un po’ meno Stefano 🙂 . Impieghiamo dei buoni 25 minuti per aver ragione del canalone e raggiungere le tracce dell’andata. A questo punto il rientro continua senza problemi. Ciò che più ci impegna è la ricerca del miglior punto ove osservare il tramonto. In questo periodo so che la Val Canali riserva dei spettacoli eccezionali. Vedere le foto per credere!

Dopo il tramonto si riprende la discesa e arriviamo all’auto dopo aver acceso la pila frontale, soddisfatti di questa bellissima ascesa!

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Informazioni su Tommaso

Coniuga inizialmente la passione per la montagna con il web, proponendo attraverso il suo sito www.passeggiando.it semplici relazioni delle escursioni che realizza. Man mano che passano gli anni migliora la propria tecnica fotografica, cercando i momenti migliori della giornata: è così che frequenta la montagna quasi sempre all’alba e al tramonto, cercando i momenti pieni di Pathos e li congela nella sua macchina fotografica. Negli ultimi tempi si concentra nella fotografia notturna, spostandosi tra i monti di notte alla luce della pila frontale, alla ricerca di nuove sensazioni, nuove magie da raccontare fotograficamente. Nel 2011, come conclusione di un percorso di ricerca, pubblica il suo primo libro fotografico: “Dall’alba al tramonto nel cuore delle Pale di San Martino”. Partecipa ad alcuni concorsi fotografici con apprezzabili risultati, tra cui in Ottobre 2012 il terzo posto nel Concorso Internazionale IMS di Bressanone e il primo posto ai seguenti concorsi: al Concorso Rotary e la Montagna di Trento nel 2013, nel 2017 al Concorso "Coppa delle Dolomiti" di Trento e nel concorso fotografico nazionale della Pro Loco di Vigo di Fassa “Ambiente di Montagna nel 2019. Nel dicembre 2013 pubblica due volumi dedicati alle Dolomiti della provincia di Belluno, frutto della collaborazione con Federico d'Ambros e dal titolo "Il volto nascosto delle Dolomiti", è coautore della guida" Scialpinismo-freeride ciaspole nelle Pale di San Martino", edita nel dicembre 2014; nel maggio 2015 esce con "Alla ricerca del giardino di Re Laurino", libro ambientato in Catinaccio e infine a dicembre 2015 scrive e pubblica una guida ai sentieri nelle Pale di San Martino.
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4 risposte a Invernale alla Manstorna

  1. Vivian scrive:

    Invernale alla Manstorna – passeggiando.itpasseggiando.it
    http://agensbobetjempol.com

  2. Luca scrive:

    grazie della interessantissima relazione. attendere il tramonto in cima significava fare veramente tardi: non banale!

    Luca

  3. Luigi Oliveti scrive:

    Bella escursione descritta in modo senplice e chiaro, ho apprezzato molto le foto, Buona giornata a voi.

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