PASSEGGIANDO
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Ai Piani Eterni - 30 dicembre 2008
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La mappa della passeggiata - puoi richiederla scrivendomi |
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Il bivio del sentiero
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Non so da dove derivi il nome di Piani Eterni, ma dopo l'escursione e la giornata passata lì ..... un dubbio mi sovviene, che il nome derivi direttamente dal senso di pace, di tranquillità che il luogo ispira, e dalla sua bellezza naturalmente.
Un posto di cui avevo sentito parlare da Ugo, un amico di FotoCommunity, e una zona che non conoscevo per nulla. Ma in questo pazzo inverno non mi è stato possibile avventurarmi ad alte quote e perciò i 1700m dei Piani Eterni andavano benissimo.
Parto molto presto la mattina, con previsioni del tempo incoraggianti per la giornata, per cercare di vedere l'alba. |
Ancora poco .....
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Ma il vero terno al lotto sono le condizioni della strada che percorre la Valle di Canzoi. E' una valle secondaria, e con tutta la neve scesa non so che cosa aspettarmi.
Per fortuna la strada è in condizioni accettabili e si riesce ad arrivare fino all'Albergo Alpino Boz (660 m) dove termina la percorribilità della strada.
Ottimo, poco prima delle 7 comincio a camminare, nel buio e alla luce solo della mia lampadina frontale, con ai piedi i soli scarponi. E' parecchio freddo, parto ben coperto. |
La "Pendana di Brendol" sommersa ....
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I primi passi sono sull'asfalto della strada che porta alla centrale dell'Enel situata al Lago della Stua. Passato il cancello della centrale si comincia a costeggiare il lago e da ora in poi sarà tutta neve.
Nel buio più assoluto è un ambiente ... da lupi ! Cammino velocemente nella stradina innevata che costeggia il lago. E' necessario percorrerlo tutto per poi cominciare a salire. Finito il lago si passa su un ponte e dopo poco si prende a destra per il sentiero 802.
Il sentiero è tutto in mezzo al bosco, d'estate dev'essere molto bello e soprattutto molto fresco. Purtroppo non riesco ad essere abbastanza alto per vedere l'alba. Si rimane sempre in mezzo al bosco fino a oltre quota 1500m. |
Una casera |
Lungo il cammino vedo un camoscio, che veloce scende per il bosco e scompare. Sarà l'unico animale che vedrò in questa giornata.
Man mano che salgo si scorgono le montagne attorno sempre più distintamente, ma dell'alba purtroppo poche tracce, dato che è nascosta dietro ai monti. Il sentiero è sempre bello, innevato, ma largo.
Verso i 1400m di altitudine c'è il bivio del sentiero 802. Prendendo un sentiero a sinistra si procede per una scorciatoia che porta più rapidamente alle Casere Brandò ed Erera. Il sentiero qui è abbastanza ghiacciato, con i ramponi ai piedi procedo però spedito e senza timori di scivoloni. |
Si torna |
Il sentiero si snoda sempre in mezzo agli alberi, senza strappi. E' comunque ben battuto pure questo, e ciò facilita di molto il cammino.
Alla fine arrivo in vista dei Piani Eterni, che mi appaiono come un "miraggio". Quello che mi appare è presente in testa alla pagina realizzata come panoramica.
Mi godo il panorama e dopo di me comincia ad arrivare qualcun'altro che ha scelto questo 30 dicembre per passarlo qui |
Pendana di Brendol d'estate - Foto Bruno Cendron
Ombre lunghe
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Non conosco come ho scritto il posto, ma credo che nella valle vi siano due casere e due stalle. Perchè questo dubbio ? Il primo casolare era completamente sommerso dalla neve, penso fosse una stalla, poi c'è la casera Brandò, quindi la casera Erèra con la stalla quasi completamente sommersa.
Dopo aver scritto queste righe ricevo dall'amico Bruno Cendron alcune notizie sulla Pendana di Brendol, e anche una foto in periodo estivo.
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la pendàna (tettoia per il ricovero degli animali) é una struttura lunga 91m e larga 4m, con un lato addossato ad un costone roccioso e l'altro aperto a sud verso il pascolo; questo é caratterizzato da 25 aperture con archi a tutto sesto in pietra, particolare e sofisticata soluzione costruttiva, del tutto inusuale in particolar modo per un riparo del bestiame, che rende la pendana di Brendol unica nel suo genere conferendole un aspetto monumentale. L'edificio poteva ospitare un centinaio di animali che venivano sorvegliati di notte dai pastori che si sistemavano in rudimentali giacigli (daghe) collocati sulle travi della copertura. Le murature sono in pietra e calce, la struttura della copertura (a falda unica) é in legno mentre il manto é in lastre di pietra. Anche la pavimentazione é in pietra, in acciottolato in corrispondenza delle aperture e massicciata ad uso di lettiera dove sostavano le bestie, mentre il canale di scolo dei liquami é in terra battuta |
Giochi di luce e ombre |
Ovviamente le casere erano chiuse. Sono passato dall'una all'altra, ho mangiato il mio panino e quindi con tutta calma sono rientrato seguendo il tratto più lungo del sentiero 802 che non avevo fatto all'andata, che risultava comunque battuto. |
Alcune vette .. Cimonega ? |
Questo sentiero risulta un po' più panoramico della sua variante, ma decisamente più lungo.
Sempre molto facile e senza difficoltà, eccetto in un punto dove vi era un gran cumulo di neve che costringeva a stare addossati alla parete per non fare un saltino all'ingiù.
Tutta la giornata è stata calda e bellissima, ma già alle 15, arrivato in valle, ho trovato un freddo pungente ad accogliermi. Questo freddo non mi ha impedio di scattare un paio di fotografie al lago della Stua, veramente molto bella per il colore freddo che trasmettono. |
Il lago della Stua |
Un bellissimo posto davvero, unico consiglio, se è previsto bel tempo in qualsiasi stagione portate con voi della crema solare, perchè di posti per ripararsi non ce ne sono, e qui il bello è stare all'aria.
Alla prossima !! |
Altra vista sul lago |
Il freddo pungente |
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