La pagina delle passeggiate 2008Cliccando sopra alle fotografie esse si ingrandiranno
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| In testa, la Cima Vezzana |
La mappa della passeggiata - puoi richiederla scrivendomi |
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Eccomi a presentarvi uno dei miei giri più interessanti, per lunghezza complessiva e varietà di panorami. Come teatro della "scarpinata" abbiamo scelto le Pale di San Martino, uno dei gruppi che più mi piacciono. Partenza da GARES, abbiamo preso il sentiero 754 e poi quasi subito il 755/756, fino al Passo delle Fede. Da qui verso la cima e quindi discesa per il sentiero 703 e quindi ritorno a Gares per il sentiero delle Comelle 704. |
Partenza di buona mattina, alle 7,30 dalla piazzetta di Gares. L'inizio del sentiero è comune a quello che porta a Malga della Stia, dopo poco nel bosco si devia per la Banca delle Fede. Qui si è in mezzo al bosco, con una salita piuttosto ripida ...... almeno si sta al fresco ! Il sentiero prende un giro piuttosto strano, per cui più volte con l'amico Corrado ci stavamo chiedendo dove ci stessimo dirigendo. Le indicazioni però erano abbastanze chiare e inequivocabili. Un fatto comunque è sicuro, il sentiero non è di quelli più battuti, anzi, per nulla. In tutto il percorso fino al sentiero delle Farangole non abbiamo trovato nessuno. |
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Ad un certo punto ci siamo trovati sopra alla Malga della Stia, direzione ovest, e a fatica abbiamo trovato il sentiero, che proprio lì presenta una corda per superare un tratto che presenta una difficoltà. Questo è il tratto di sentiero che si raccorda poprio alla malga della Stia attraverso il sentiero chiamato 755bis. Continuando per la nostra via dopo una quindicina di minuti abbiamo cominciato a percorrere zone senza alberi, chiaro segnale che eravamo arrivati a quota 2000m. |
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![]() Banca delle Fede |
Ormai procediamo in direzione ovest decisi, e comincio a capire meglio come si articola il sentiero. Stiamo entrando in una zona decisamente selvaggia, fuori della portata della maggior parte dei caminatori e soprattutto ove non vi sono rifugi ! Passato anche Driopare, entriamo nella Val di Col, ove il sentiero presenta alcune corde ma di nessuna difficoltà. Abbiamo decisamente lasciato la valle di Gares, finalmente, e cominciamo a guardarci intorno. Ne vale la pena.
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Il tempo è bello, ma cominciano ad arrivare nubi ...... speriamo bene. In zona, in uno spiazzo anomalo per quell'ambiente, troviamo qualche marmotta guardinga, che velocemente si nasconde al nostro arrivo.
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A questo punto siamo nei pressi della Banca delle Fede. Ultimo strappo di 150m circa ...... e ci siamo. Da qui inizia il tratto in costa alla montagna, in parte attrezzato con corde. Qui, passando proprio sotto alla montagna, è consigliato il caschetto per sicurezza contro la caduta di piccoli sassi. Da qui si domina questa zona delle Pale, che è quella interna più a nord, contornata dal Focobon e con la cime dei Bureloni e le Zirocole a portata di dito. Qui non capisco bene come si dirama il sentiero e giunto circa nell'angolo della vallata, laddove il sentiero gira a sinistra decido di scendere a valle su suggerimento di due alpinisti che trovo.
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Altimetria e tempi della passeggiata. A questa altimetria sono da aggiungere 80m, differenza per una pressione baometrica alta 7,34 --> 1325m
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Il sentiero si vede solo a tratti, e in realtà era utile continuare in quota fino a dove si incrocia il canalone delle Farangole e quindi mi sarei dovuto tenere sotto alle successive roccette per sbucare fuori in vista del ghiacciaio delle Zirocole. Invece mi sono portato in valle e sono quindi risalito. Il sentiero è completamente mancante, molto probabilmente spazzato via da frane e dall'azione del ghiaccio. In questa zona si va molto a "fiuto". Sulla sommità del primo canalone, prima del ghiacciaio, si ritrova qualche traccia di sentiero, che poi velocemente si perde. Poco male .... qui si tratta di andare avanti sulla sassaia e quindi risalire sullo spiazzo che va in direzione del passo dei Bureloni. L'avanzare è piuttosto difficoltoso, per la presenza di massi che costringono a saltare all'uno all'altro, senza dare un solido e fermo appoggio. Altro sbalzo e arrivo al passo dei Bureloni, poco sotto quota 3000m. Qui trovo il passaggio più delicato, perchè si tratta di salire su' per un canalino che porta su uno spiazzo sotto all'ultimo tratto di salita. Per accedere al calino di salita, che risulta in parte ghiacciato, si deve passare all'esterno di un masso posto quasi sopra al burrone. C'è lo spazio per appoggiare i piedi e tenere il corpo in verticale, ma non di più. Bene, passato anche questo ormai si va via abbastanza veloci, passando accanto a qualche dirupo, e arrivo in vetta con grande soddisfazione. C'è un andirivieni di nuvole incredibile, e la foto qui sopra in testa alla pagina ne è un esempio. Mi godo la vetta e rientro. Al passo dei Bureloni, in posizione quindi tranquilla e riparata Corrado, da quel grande cerimoniere che è, prepara un ottimo tè e il vin brulè con il fornellino da campo. Cominciamo la discesa, che sarà lunga ....... percorriamo il tratto fatto in salita e quindi cominciamo a percorrere la Val Grande nel più grande deserto. Solo qualche camoscio ci fa compagnia .... ma in lontananza. E' una zona davvero poco frequentata, dista parecchio verso qualsiasi direzione. Si va molto in falsopiano o con pendenze leggere, per cui dislivello se ne fa poco. Percorso anche questo sentiero entriamo nel famosissimo sentiero delle Comelle. Subito incontriamo un passaggio con due abbondanti tratti di corde. Passiamo anche questo e ora ci aspetta il monotono e lungo attraversamento del sentiero delle Comelle. Passiamo anche questa serie di passaggi e usciamo sotto alle cascate dell'orrido, fragorosissime. Che dire, un giro molto lungo ma ricco di motivi di ammirazione e soddisfazione. Ci vuole un buon allenamento, ma lo consiglio ! Alla prossima ...... al monte Pelf |
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