PASSEGGIANDO
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24 Luglio 2008 - Valpelline - Al Lac Long e Lac Mort
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La mappa della passeggiata non è disponibile |
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Alcuni ruderi e le cime dall'altro lato della valle
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Questa che vi presento è la mia prima uscita nelle montagne della Val d'Aosta. Per me è quindi un mondo nuovo, è una nuova sensazione essere nelle vicinanze delle montagne più alte d'Europa.
E' inoltre un onore essere accompagnato dall'amico Mauro, Valdostano DOC e soprattutto grande fotografo naturalista.
Primo giro che facciamo è in Valpelline. Lasciamo l'auto a quota 2100 all'inizio della vecchia galleria posta sopra al lago artificiale Lac des Places Moulin e ci incamminiamo per il sentiero 7, ben segnato e facile. |
Uno dei numerosi torrenti effluenti dai laghi alpini
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La giornata è bellissima, un sole che "spacca le pietre" e senza nuvole in cielo. La visibilità è molto buona, anche se in lontananza si scorge un po' di foschia. Scatto qualche foto, per archiviare questi paesaggi per me nuovi. L'acqua del lago è di un verde particolare che mi ricorda la colorazione del lago del Sorapiss al rifugio Vandelli nelle nostre Dolomiti.
La diga, il sole e il silenzio |
Diga e Luseney
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L'estate è stata piovosa, e tutto intorno c'è molto verde.
All'inizio il sentiero sale con dei tornanti, buoni per scaldare i muscoli e trovare il ritmo, finchè si arriva a 2300m a Le Meà, dove si trovano dei vecchi ruderi di case e stalle. Il posto è buono per cercare qualche foto un po' particolare.
Continuiamo e dopo aver ispezionato ben bene l'area alla ricerca di qualche marmotta (che non vediamo perchè fa troppo caldo), riprendiamo la strada verso "Les Seytives", dove sono presenti alcune nuove stalle. Qui siamo 2450m di quota. |
La Valpellina controllata da Mauro |
Da qui ci portiamo a Plan Vauon 2578m, dove iniziamo a incontrare abbondanti torrenti. Siamo ormai prossimi al Lac Long, ecco perchè l'acqua abbonda.
Dopo poco, di buon passo, arriviamo al Lac Long, a 2720 m. Come il nome stesso dice, è un laghetto lungo più che largo, di un bellissimo blu. Qui incrociamo l'unica persona che vedremo in tutta la giornata.
Anche qui continuiamo senza indugio. Arriviamo così poco dopo al Lac Mort, che sta su uno sbalzo subito sopra il Lac Long. La differenza di altitudine tra i due è infatti di soli 100m |
Il lac Long |
Quando arriviamo il Lac Mort è gelato in superficie, bellissimo ! Le montagne circostanti si specchiano sulle sue acque.
Qui abbiamo la sorpresa. Individuaimo un branco di stambecchi. Ci portiamo a buona distanza da loro, un centinaio di metri sotto. Ci armiamo e spariamo un po' di MB di foto.
Sono però piuttosto lontani, e i risultati non sono dei migliori.
Decidiamo allora di avvicinarci, sperando che non scappino. Riusciamo ad avvicinarci quatti quatti, e arriviamo ad una trentina di metri da loro. |
Appostamento di osservazione degli stambecchi
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Ora le foto sono a pieno schermo !! Fantastico !!!
Sono dei momenti davvero particolari. Gli stambecchi ci guardano, ci tengono d'occhio ma non scappano.
Al settimo cielo rientriamo. Questa volta seguendo una variante che ci porta a passare per altri quattro laghetti. I primi due originati dallo scioglimento dei ghiacci che non sono riportati nelle carte, e altri due più sotto nvece sì, e sono il Lac de MOnt Ros e il Lac des Etoiles.
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Gli Omini di pietra, inseparabili amici di un alpinista |
Sono davvero deliziosi, con le loro acque così terse.
Il sentiero è sempre facile, a volte solo un po' ripido.
Comincia a fare molto caldo. Arriviamo giù alla base di partenza davvero sudati.
E' un primo contatto con la Val d'Aosta che mi è piaciuto molto, pur non essendo salito su delle grandi cime
Il re degli stambecchi (?) |
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L'impressione è che la Valpelline sia una vallata "da scoprire", ancora non conosciuta dal turismo di massa. Per questo meglio conservata.
Come sempre alla prossima |
Lac de Mont Ros |
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