PASSEGGIANDO
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Cliccando sopra alle fotografie esse si ingrandiranno



Il panorama a sud, in due

Il Cornetto, a ovest del rifugio


La notte, su Costa

Un camoscio. Ne abbiamo visti molti

La zona di bosco bruciata nel 2002.

La parte finale del sentiero verso il Becco

Altimetria e tempi della escursione

11,00 --> 1090m
11,15 --> 1285
11,30 --> 1510
11,45 --> 1675
12,00 --> 1860
12,15 --> 2025
12,30 --> 2080
12,45 --> 2095
13,00 --> 2030
13,15 --> 1825
13,30 --> 1595
13,45 --> 1540
14,00 --> 1275
14,12 --> 1085

Tempi realizzati in un giro nel 2011

 

 

Al Rifugio Casarota e Becco di Filadonna - Altopiano della Vigolana - 4/5 agosto 2007


 

Conosco molto bene e da tempo la zona dell'altopiano della Vigolana. L'occasione è giunta però per portare Stefano, mio figlio di 7 anni a fare un giro in montagna.


Il rifugio Casarota -1572m

Sono dell'opinione che i bimbi possano essere avvicinati alla montagna fin da giovani, e sia molto meglio. Questa zona offre così un'escursione facile e da fare in due giorni, con pernottamento al Rifugio Casarota (1572 m, tel. 0464 783677).

Si arriva alla partenza del sentiero da Costa, frazione di Folgaria e si prende la strada verso Trento. Dopo pochi chilometri si giunge al passo della Frica, 1100m. Subito dopo il passo, dopo la curva, si arriva ad un bar con annesso parcheggio per gli ospiti del rifugio.


fotogrammi

Si parte quindi da quota 1100, si arriva al rifugio Casarota a 1572 m, si pernotta e quindi si sale al Becco di Filadonna a 2150m.

Nulla toglie che l'escursione si possa fare anche in solo giorno, ma ognuno potrà decidere in funzione della resistenza e capacità delle proprie "truppe"


L'abitato di Virti, la sera

Siamo arrivati al parcheggio della Frica nel tardo pomeriggio del 4 agosto. Lasciata l'auto e zaino in spalla siamo partiti per il rifugio Casarota ove avevamo prenotato il pernottamento (portare sempre il sacco lenzuolo per queste occasioni).

Siamo arrivati in un'ora. Stefano si è bevuto i 400m di dislivello necessari per salire. Il pendio è posto all'interno di un bosco, per cui la salita risulta all'ombra. A metà della salita al rifugio si arriva su uno spazio attrezzato con tavolo e sedia a panca e un capitello.


L'alba

Abbiamo cenato e pernottato al rifugio, scambiando due parole con il gestore Alberto Caneppele, valente scalatore.

Svegliato all'alba, mi sono guardato in giro e ho visto parecchi camosci al pascolo, anche se lontani.


Verso le 8 sono partito con Stefano per la cima del Becco di Filadonna. Speravo di riuscire anche ad arrivare al bivacco della Madonnina, ma .....

I 600 m che separano la cima si percorrono tranquillamente in 1h30', ma con Stefano abbiamo impiegato 1h50', che considero quasi un tempo massimo!

Nel salire abbiamo incontrato camosci e soprattutto visto lo scempio che nel gennaio 2002 ha distrutto parte della vegetazione di mughi del posto.


L'altopiano della Vigolana, tutto da scoprire

Qui di fianco vi sono alcune foto che riprendono le rovine. Il sentiero procede per 300 m nel bosco per poi continuare su sentiero facile ma esposto al sole. Si arriva alla fine sul bordo dell'altopiano della Vigolana (foto qui a sinistra). Si procede a destra in falsopiano verso il Becco di Filadonna.

Il Bivacco della Madonnina dalla Cima del Becco


Dalla Cima del Becco di Filadonna. Foto elaborata HDR

Quando si arriva sotto al Becco si hanno ancora da fare circa 100 m di salita. Arrivati ormai, si fanno volentieri.

Il panorama da quassù è decisamente accattivante. Si vedono verso nord Trento, a ovest il Gruppo del Brenta e l'Adamello, a est il Lago di Caldonazzo e le cime dell'altopiano di Asiago. Dalla cima si può procedere verso il Bivacco della Madonnina, ripreso nella foto qui sopra, posto in posizione "strategica".

Il giro può continuare se si può rientrare seguendo altri sentieri, altrimenti si rifà quello descritto per la salita.

 

In totale sono 1050 m di dislivello, che si fanno con grande soddisfazione.

Una escursione che consiglio per avvicinare i bambini alla montagna o per gli adulti che cercano salite non troppo impegnative ma che diano soddisfazione

Aggiornamento 2011 Il sentiero che parte dal Sindech e va al rifugio è stato nella parte iniziale completamente rifatto. Ora è più dolce nel pendio e sale a zig-zag. Vi sono dei cartelli lungo il percorso che ne consigliano l'utilizzo


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