PASSEGGIANDO
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Il passaggio sul torrente di Corrado




 

 

Verso il Monte Pore, tra passo Giau e il Falzarego- 23 marzo 2007



La mappa della "passeggiata"

 


Uno degli chalet a quota 1700. La giornata nevosa

Quando si decide se andare in montagna si guardano sempre le previsioni meteorologiche. Per il giorno 24 marzo le previsioni erano di tempo stabile il mattino nelle dolomiti centrali con peggioramento e nevicate nel pomeriggio.

Con queste premesse la decisione era d'obbligo: si va !

Peccato che le previsioni si siano rivelate errate. La realtà è stata una costante: neve dall'inizio alla fine !



Viste le premesse, il piano era di partire dall'albergo la Baita nei pressi di Passo Falzarego e salire al monte Pore. Dislivello: partenza da 1600m, arrivo a 2405 m

Si cammina con fatica sulla neve

Il gruppo era ben numeroso visto il periodo, 5 compreso il sottoscritto.
Partenza alle ore 8,00 circa dallaBaita, ciaspole ai piedi, seguendo il sentiero dettato dall'istinto del solito Alessandro che ci porta in direzione del Rio di Greola. Con un po' di fatica troviamo il sentiero, che è battuto e quindi seguiamo le orme di chi ci ha preceduti. Risaliamo per la riva sinistra del Rio, (e nevica) fino ad un punto in cui lo passiamo, in corrispondenza di un ponticello in legno crollato. Qui l'amico Corrado si prende il gusto di passare il torrente sul cumulo di neve appoggiato su un tronco, e come sfida vi passa due volte. Il cumulo di neve, evidentemente ben impaccato, non cede. Noi tiriamo un sospiro di sollievo. Fosse caduto si sarebbe abbondantemente bagnato sull'acqua che scorreva sotto la neve.


La visuale è scarsa, qualche centinaio di metri già le forme sono meno nitide. La neve è veramente tanda e ben farinosa.

Si incede a fatica e man mano che saliamo le tracce sono sempre meno evidenti e si affonda sempre di più con le ciaspole sulla neve.


L'incedere di Corrado in discesa . Tutt'altra cosa che la salita

Passiamo la zona degli chalet e ci portiamo alla forcella subito sotto al monte Pore sul suo lato Nord. Sono circa le 11,00 .

A questo punto si deve decidere se continuare a salire (con i ramponi) o fermarci. Considerato che la visibilità è bassa, eventuali dirupi non si vedrebbero che all'ultimo momento ..... decidiamo di femarci.

Riusciamo a fermarci in zona protetta,e lì, come abitudine di Alessandro & C. preparano un bel Vin Brulè, con fornelletto a gas e tutto l'occorrente.


A stare fermi però fa freddo, e anche il vin brulè non ci scalda abbastanza. Allora, con allegria, si comincia ad aprire qualche bottiglietta di grappa !

 

Si riparte e la discesa è una gioia. La neve è farinosissima e vi affondiamo con leggerezza. Finchè si cammina la temperatura corporea è ideale, perciò non abbiamo minimamente freddo.

In discesa mi avanza anche un po' di tempo per fare qualche fotografia alla natura abbellita da questo profondo manto bianco. Qui a lato vi è qualche immagine che rappresenta varie forme che si formano nel connubio neve-vegetazione

Si scende seguendo le tracce dell'andata, e quando si perdono verso la fine ....... si va a "naso". Chi scende per una direttissima e si ritrova in strada prima della baita, chi invece con buona dose di fortuna si ritrova a scendere esattamente sopra all'albergo La Baita.

Anche questa volta è andata. Una passeggiata in montagna diversa dal solito. Una bella esperienza sempre sotto la neve. Alla prossima !



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